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01 08 2013 | Rimini | Lotta all'abusivismo, la maggioranza difende il piano spiaggia, Renzi il suo decalogo

Giovedì, 01 Agosto 2013

rossoRimini | Lotta all'abusivismo, la maggioranza difende il piano spiaggia, Renzi il suo decalogo

 

A poche ore dal consiglio comunale dedicato per lo più a confermare i pareri favorevoli espressi nelle ultime due settimane in commissione (modifiche al regolamento sulla vendita di alcolici in vetro, il trasloco di 66 bancarelle del mercato in piazza Gramsci per l'allestimento del cantiere per la ricostruzione del teatro Galli, e la costruzione dell'edificio che ospiterà la nuova scuola elementare a villaggio 1 maggio) continuano a tenere banco i temi del consiglio di martedì, ovvero il pasticcio del calcolo dei maggiori oneri e delle somme per il riscatto delle abitazioni del v peep e la lotta all'abusivismo commerciale (soprattutto dopo gli ultimi fatti di cronaca).
"E' veramente autolesionista far percepire l’immagine che la spiaggia di Rimini sia ridotta ad un enorme Suk; non è certamente un bel servizio per l’immagine turistica della nostra città. L’abusivismo stanziale si esercita su circa 1,5 chilometri dei quasi 15 dell’arenile di Rimini", corrono ai ripari i consiglieri di maggioranza Massimo Allegrini e Savio Galvani secondo i quali "è li, in quel 10% di arenile, che vanno concentrati gli interventi necessari a dissuadere l'occupazione dell'arenile, ma è con l'attività di indagine a monte, sulle filiere produttive e commerciali, che il fenomeno deve essere contrasto con più efficacia. La stragrande parte della spiaggia non è soggetta a questo tipo di mercato. A Bellariva, solo per portare un esempio, la spiaggia è completamente esente dal fenomeno anche se viene puntualmente annoverata fra quelle dedite al commercio illegale e anche qui la fascia di libero transito è di 20 metri". Da qui si capisce come i consiglieri rispettivamente del Pd e di Fds rispondano in merito alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Mauro Vanni, presidente della cooperativa dei bagnini del litorale sud di Rimini che, secondo loro, "rivelano un malcelato interesse di categoria. La limitazione a 5 metri della fascia di libero transito, che indica come soluzione, finirebbe infatti per danneggiare la passeggiata a mare. Ci ritroveremmo (lo abbiamo già visto in passato) con gli ombrelloni vicino al mare, mentre la fascia di libero transito finirebbe ridotta ad una sorta di budello, snaturando le caratteristiche di ampiezza attuale e di bene paesaggistico di notevole pregio a disposizione di cittadini e turisti che la nostra spiaggia rappresenta. Appare poi forzato e scorretto mettere in relazione malavita organizzata con i 20 metri della fascia di libero transito".
Continua a parlare di sudditanza ideologica del sindaco, invece, il consigliere di minoranza Gioenzo Renzi, in merito alla bocciatura dei suoi ordini del giorni, soprattutto di quello che proponeva dieci azioni di contrasto all'abusivismo commerciale, in particolare in spiaggia. "Sembra sempre di più che leggi e regole debbano essere rispettate solo dai riminesi, e così siano da perseguire solo i reati commessi dai riminesi. Dietro le tante chiacchiere e lo “scaricabarile” delle responsabilità , in verità c’è la volontà politica di Gnassi e compagni di non contrastare l’abusivismo commerciale. Gli atti dell’amministrazione sono conseguenti questo input politico del sindaco. Così, il comandante della polizia municipale non costituisce uno specifico ed adeguato ed efficiente nucleo anti abusivismo commerciale. Gli agenti impiegati nell’antiabusivismo sono pochi, per metà neo assunti, appena reclutati a giugno, ancora senza divise ai primi di luglio, devono tenere un atteggiamento “soft” con i venditori abusivi e sono mandati in campo senza gli strumenti di difesa personale, come il bastone estensibile, (fra l’altro in dotazione ai militari dell’esercito per servizio di ordine pubblico) e lo spray urticante. La mia proposta di sperimentare l’impiego di cani addestrati di cui dispongono le Forze dell’Ordine, per ragioni di difesa personale e viste le carenze di organico, nonostante le minacce e il rischio di aggressioni dei venditori abusivi, è stata politicamente criminalizzata".


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